Buona formazione sulla carta, la nostra : un giusto mix di velocità, talento, forza e peso con le ragazze ad addolcirci maggiormente le partite oltre che a dare un prezioso contributo tecnico.
Formula classica : gironi da tre squadre, due partite da vincere per qualificarsi alle finali.
Obbiettivo dichiarato : divertirci e fare una buona azione da inserire nel nostro curriculum per il Paradiso. Obbiettivo reale e utopistico : vincere.
Risultato : due partite, due sconfitte, zero set vinti ma tanto impegno da parte di tutti (con particolare plauso alle girls).
Ora, di fronte a sconfitte così nette, qualche motivazione particolare c’è sempre. E noi abbiamo trovato la nostra.
La nostra punta di diamante, l’uomo che con la sua stazza avrebbe dovuto scardinare i muri avversari e sul quale avevamo puntato tutto non è riuscito a mostrare tutto il suo valore.
Sarà stata l’emozione, direte voi. Avrà sottovalutato l’impegno, penserete. Ma a volte la spiegazione è molto più semplice.
Alla domanda sul perché cercasse in tutti i modi, con colpi acrobatici e non, di schivare e non prendere le palle che arrivavano, la punta di diamante è stata molto chiara, confessando le sue perplessità davanti ad un piatto di pollo alle mandorle.
“Ragazzi, nel dodgeball è così che si deve fare, dobbiamo schivare!!Se continuate così perderemo sempre”.
Per chi non sapesse, il dodgeball è una specie di palla avvelenata hollywoodiana resa famosa da un film di Ben Stiller e lui credeva proprio di giocare a dodgeball.
Stolti noi a non aver prima spiegato bene le regole del gioco che si andava ad affrontare.
Svelato l’arcano, suggerisco al nostro presidente-pubblicitario per il prossimo anno un paio di innesti qualificati, la promozione a cheer-leader delle ragazze per distrarre gli avversari e un sistema che permetta di controllare i film che vede la punta di diamante la settimana prima del torneo.
Se invece vuole la coerenza di risultati, stiamo bene così.

1 comment:
Vorrei spezzare una lancia a favore della “Punta di diamante”. Vorrei, ma non ce la faccio. Ripenso al triplo calcio rotante (stile Chuck Norris) che avrebbe voluto sferrare (ed invece ha clamorosamente sbagliato) nel tentativo di recuperare una palla (a detta dei compagni, molto semplice), ripenso all' "attacco laser" provato, riprovato, e clamorosamente fallito in partita. Ripenso a te e ripenso a noi, ai duri allenamenti alla palestra delle Seven, dove tu, invece di concentrarti, ci propinavi strane girandole con il bastone di Mister Diamond.
P.S. Spero che tu ti rifaccia sulle spiagge di Calella.
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