21.8.07

Ho bisogno di un (Woody) Aulin

L’orizzonte non si fa apprezzare per niente da seduti. Il fatto che sono un paio di giorni che sei preso relativamente male e una leggera pioggia di (quasi) fine estate che va a sbattere sulla finestra del balcone, si impegnano per ingannarti la visuale. L’unico modo per rallentare i battiti dei pensieri oggi particolarmente tachicardici è innalzare sul cervello il cappuccio della felpa della Converse. E infatti va già meglio. Sei consapevole che dovresti fare altro invece che scrivere cose assurde e la colonnina dei tuoi sensi di colpa continua perciò ad aumentare esponenzialmente (maledetto mercurio, avessi studiato chimica per bene saprei come controllarti…) mentre il vecchio Barry ti ricorda che la musica la devi lasciar suonare. Stai bene tu, vecchio Barry. E’ che già sei arrabbiato di tuo e il vedere di continuo quelle gocce che si infrangono contro il vetro e poi scendono lente, lente, lente senza sfociare in nessun mare, fiume o lago ma dissolvendosi nel nulla più assoluto aumentano il tuo nervosismo e il tuo senso d’impotenza. Ti serve un’idea. Prima o poi arriverà. Forse. Ma anche no. Purtroppo per te. Matematica non è mai stata proprio il tuo forte ma sei consapevole che ora come ora, parlando in termini di principi d’equivalenza, apprezzi il tuo carattere tanto quanto Stevie Wonder potrebbe apprezzare la visuale di un qualsiasi paesaggio mozzafiato. La professione che recita la tua carta d’identità ti ha ufficialmente rotto le palle, però se lo dice la carta d’identità, avrà pur qualche ragione. Chi meglio di lei può esprimersi sulla tua identità? Tanto più che all’orizzonte per adesso continui a non vedere un cavolo di niente. E l’oculista da cui sei appena andato ti pareva anche bravo. Giù il cappuccio. Vediamo un po’cosa potrebbe migliorare il tuo umore, guardiamoci in giro…No, lui no, ma proprio lui? Al momento non mi viene in mente altro… quindi accontentiamoci. E troviamo un’idea.




13.8.07

Souvenir

Caro Pier,
volevo che sapessi il motivo della mia partenza.
A volte la sincerità è così amara e lascia per strada la cose più belle.
Ma io, vedi, amo una donna e spero di non averti deluso troppo.
Tua, Melìs.

Le vacanze, si sa, sono un mare di aspettative. A volte naufragano e altre volte galleggiano su rossi ciambelloni cosparsi di margherite e materassini pieni di pesci.
Può accadere che esse volino al primo accenno di vento scoprendo ciò che non si dovrebbe scoprire o può accadere che ti trasportino tranquillamente a riva.
Ci sono cose che nessuno t’insegna perché c’è un certo gusto sadico nel vedere gli altri sbagliare. Sui voli low-cost niente posto numerato e cibo e una sola possibilità all’aereoporto. Se esci non entri più. E questo il Molinari l’ha ormai appreso.
La terra spagnola che credevi essere arida, calda e piena di mori abitanti, assumeva ai tuoi occhi un contorno ombroso, tendente alla pioggia ed era popolata da esseri biondi. Holland party, gridavano.
Aumentavano i tuoi dubbi un principe proveniente dalla lontana Bel-Air circondato da infaticabili adepti, un depresso poeta dannato recitante versi di Baudelaire, una coppia di fidanzati che si siede con te a cena e che non ti pare di conoscere (anche se da qualche parte ti sembra di averli già visti…), zia Assunta, un barista evidentemente leghista e un altro barman che in un recente passato riparava tubature intasate da Chupiti rivisti in un sol sbocco.
Tu m’insegni, Pier, che senza la goliardia l’uomo non sarebbe più tale. E allora, un bacio mai dato si trasforma prima in un bacio rubato e poi in lungo passionale quarto d’ora di fuoco.
Bionde tedesche originarie di Treviso ma con genitori olandesi si sacrificano per la patria.
Il mai dimenticato Manuale delle Giovani Marmotte preso a prestito in cambio di una stecca di Marlboro 100’s da tale bimbo Gigi alla partenza, recitava : in mancanza di sapone,non temere. Ci sarà sempre uno schiuma party nelle vicinanze.
Peccato non aver dato importanza alla nota a piè di pagina: tieniti lontano dai bocchettoni dell’aria condizionata.
Non c’è dubbio che al ritorno il tuo bagaglio di vita vissuta si sarà piacevolmente appesantito, ma è bene che non superi i 15 kg.
Alla fine di tutto non importa dove vai, l’ancora è solo incastrata tra i sassi.
Ma sette giorni di divertimento insieme alle persone a cui tieni ripagano. Ripagano. Di cosa non so, ma ripagano.

Un brindisi alla nostalgia e…
Credo che ripartirò.

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